Durante le soste, tra riflessioni e passi, sono stati letti pensieri e poesie, insieme ai nomi delle tante (troppe) donne uccise, spesso da chi diceva di amarle. Parole capaci di scuotere, ricordandoci che la violenza di genere è un problema collettivo che richiede impegno culturale e politico.
La passeggiata è stata un atto di forza, ma anche un monito. Esistiamo anche noi, con le nostre necessità e il nostro diritto a una città che non ci faccia scegliere tra libertà e sicurezza. È da qui che si deve partire, per creare un futuro dove nessuna donna debba temere di camminare, di giorno o di notte.
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*Tutte le foto presenti sono state scattate me. Puoi vedere altre immagini cliccando qui
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