Fontana di Trevi: quando la passerella diventa la nuova star

di Giulia Palummieri

La Fontana di Trevi, uno dei simboli più amati di Roma, incanta da sempre con la sua maestosità, lasciando senza fiato chiunque si fermi ad ammirarla. Eppure, di recente, l'attenzione non è più sulla sua innata bellezza, ma sulle soluzioni adottate per compensare la temporanea "mancanza".

D’altronde, i lavori vanno fatti e, come si dice a Roma, "Qualcosa se dovevamo inventà per forza". Così, dopo la piscinetta per raccogliere le monetine, ora abbiamo una passerella che attraversa la vasca vuota.

Finché il restauro è in corso, si può tollerare, anzi, possiamo vederla come un’opportunità per scoprire angoli nascosti del monumento. Ma, diciamocelo, immaginarla lì per sempre fa venire i brividi. Il sindaco però promette: per il Giubileo sarà smontata.

Ma torniamo a noi. Camminando su questa struttura, si ha in effetti la sensazione di vivere un’esperienza speciale. Non capita spesso di poter ammirare la fontana così da vicino, quasi al punto di sussurrare qualcosa all'orecchio di Poseidone. Tuttavia, il vociare della folla spezza la magia e ti riporta alla realtà, dove i dubbi affiorano: questa struttura rischia di danneggiare la fontana? Gli esperti rassicurano, ma il timore resta, amplificato da scelte discutibili del passato. Se qualcuno ha più informazioni, le condivida nei commenti.

A proposito di commenti, non è curioso notare come tutti critichino queste novità, ma proprio in questi giorni la fontana stia vivendo un vero boom di visitatori? La coerenza non è sempre una dote dell'umano genere, oppure, come spesso accade, la curiosità la fa da padrone. D’altronde, anche io sono venuta qui spinta dal desiderio di scoprire una nuova prospettiva, ma anche per capire se la passerella è una croce o una delizia. Risposta? "Delizia", ma solo se guardo dritto davanti a me e penso all’opportunità (spero) irripetibile.

E' innegabile però: questo passaggio interrompe l’armonia del monumento. La sua eleganza silenziosa ha sempre accolto sogni e desideri senza disturbare. La via metallica, invece, è rumorosa e non aggiunge nulla a livello estetico. Pur essendo temporanea, avrebbero potuto fare uno sforzo aulico maggiore, considerando l’eternità che il monumento rappresenta.

Il suono dei passi sul metallo, i richiami degli agenti di sicurezza ai turisti distratti e chi cerca di lanciare una monetina nella vasca vuota accentuano la dissonanza, creando una sensazione di rottura con l’imponenza della fontana. Ma, siamo onesti, anche prima di questo "mostro di metallo", c’erano scene fuori luogo. Semplicemente abbiamo cambiato la modalità.

Un aspetto, però, va sottolineato: criticare, ironizzare e simili è facile, trovare soluzioni un po' meno. Questo non giustifica, però, il rischio di giocare con le nostre sacre coronarie. Quindi, l'Iron Carpet Experience - la ribattezzo come fanno quelli cool - l'abbiamo vissuta, ora restituiteci la Fontana di Trevi nel suo splendore originale il prima possibile. 

Roma non ha bisogno di compromessi che appesantiscono i suoi tesori storici. Ha bisogno di rispetto, di quella cura che lascia i monumenti raccontare da soli la loro storia senza interferenze.

Forse la vera lezione è che, per valorizzare la bellezza, basta non aggiungere nulla. Si può dire "grazie" per questo momento unico, ma quando l’effetto svanisce, non resta che l’eco di Christian De Sica: "Ma che è sta cafonata?" Pazientiamo, manca poco.




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*Tutte le foto sono state scattate da me. Puoi trovarne altre qui 
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