Di Giulia Palummieri
Il progetto si sviluppa attraverso cinque percorsi distinti: "Architettura e storia della famiglia Barberini", "Sala delle Colonne", "Sala dei Marmi", "I ritratti della famiglia Barberini" e "I depositi del museo", quest'ultimo un ambiente ricco di fascino, solitamente inaccessibile ai non addetti ai lavori. Ogni percorso diventa un'esplorazione che trasforma quello che veniva considerato un limite, rivelando dettagli che sfuggono a una visione d'insieme più frettolosa, come le superfici scolpite, le delicate pieghe dei panneggi o le intricate decorazioni architettoniche.
Questa esperienza multisensoriale invita il visitatore a rallentare, a osservare con attenzione e a riscoprire l’arte in una dimensione che va oltre il farci estasiare ed apprendere, diventando simbiotica. Toccare le opere non è solo un modo per poterle far "vedere" a chi non può, ma un privilegio: una connessione profonda con la loro materia, storia e significato.
Progetti come questo sono fondamentali per rendere il patrimonio culturale davvero accessibile a tutti, abbattendo le barriere fisiche e sensoriali che spesso limitano la fruizione, per una società in cui nessuno debba sentirsi escluso o discriminato per qualcosa che non ha scelto.
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*Tutte le foto presenti sono state scattate me. Puoi vedere altre immagini cliccando qui
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