Alla Fondazione Primoli, Alice Pasquini, in collaborazione con Rosso20sette, presenta "Vestige", un progetto che intreccia arte contemporanea e fotografia ottocentesca, trasformando immagini d’archivio in installazioni cariche di suggestione poetica.
La mostra esplora il concetto di traccia, intesa come segno lasciato dal tempo, rielaborando fotografie storiche con stratificazioni, trasparenze e interventi pittorici. Il risultato esalta il fascino delle immagini, preservando al contempo il segno distintivo e immaginifico dell’artista.
Fulcro centrale dell'esposizione è la rivisitazione dei ritratti femminili di Giuseppe Primoli, trasformate e sospese in un limbo senza tempo che ne preserva l’essenza.
Ciò che rende subito riconoscibili le opere di Pasquini, ben nota per i suoi murales che animano le strade di Roma, è la suggestiva capacità narrativa che esse possiedono: ogni dettaglio racchiude un intero universo emotivo e con il suo stile, ci invita a percepire le emozioni come un dialogo in evoluzione. L’arte attraversa il tempo e lo spazio diventando un messaggio destinato a chi sa ascoltare, e in queste sale trova la sua più intensa espressione.
Con "Vestige", Alice Pasquini dimostra che il passato non è un’eredità immobile, ma un’entità che può essere riletta, arricchita e trasformata senza perdere la sua anima.
La Fondazione Primoli e Rosso20sette, nel promuovere questa mostra, sottolineano che il valore dell’arte contemporanea risiede non solo nella sua estetica, ma anche nella capacità di risvegliare e arricchire la nostra percezione del mondo, filtrata attraverso sensazioni personali e donandole una nuova scintilla di curiosità.
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