Di Giulia Palummieri
Nella raffinata cornice della Richard Saltoun Gallery, Embryonic Journey si svela come un viaggio attraverso archetipi e trasformazioni, fondendo mitologia, psiche e visioni oniriche. L'inaugurazione ha accolto un pubblico coinvolto, immerso in un percorso che stimola e arricchisce la comprensione dell'arte contemporanea in maniera innovativa.
Le opere di Claudia Di Francesco, Cleo Fariselli, Armida Gandini e Flaminia Veronesi si intrecciano in un dialogo intenso e ricco di significato, dove pittura e installazione si amalgamano in un continuo gioco di rimandi tra mutazioni interiori ed esteriori. Ogni artista, con un linguaggio peculiare, esplora il flusso della memoria e dell’identità, evocando simboli che rimandano a un inconscio collettivo in costante evoluzione.
La mostra si sviluppa come un'immersione nelle riflessioni delle quattro artiste, esaltate dalla luce, dalle ombre e dai colori che amplificano la fisicità delle opere. In questo scenario, i confini tra il tangibile e l’intangibile si dissolvono, dando vita a un racconto visivo in cui l'immaginario e le visioni sospese si intrecciano in un'armonia senza tempo.
L’allestimento invita a riflettere su come il cambiamento non riguardi solo l'individuo, ma anche il linguaggio stesso dell'arte, che spazia dal surreale al naïf, trasformandosi in una narrazione capace di esplorare il potenziale di ciò che può mutare, simboleggiando un continuo divenire.
Visitabile fino al 28 marzo, Embryonic Journey svela come le emozioni, date dai milleformi immaginari, intreccino realtà e inconscio, divenendo un linguaggio che va oltre il visibile e rivela verità nascoste tra il noto e l'ignoto. Un invito a guardare oltre ciò che appare e ad esplorare il mistero che definisce la nostra esistenza.
-----------------------------------------
*Tutte le foto presenti sono state scattate me. Puoi vedere altre immagini cliccando qui
-----------------------------------------------------
------------------------------------------------
Commenti
Posta un commento