Gerhard Richter: Moving Picture (946-3) Kyoto Version alla Gagosian – L’arte tra luce, suono e movimento
Entrare nella Gagosian per la mostra di Gerhard Richter significa trovarsi immersi in un flusso di immagini in movimento e suoni che avvolgono lo spazio. "Moving Picture (946-3) Kyoto Version" trasforma la galleria in un ambiente in cui la pittura si smaterializza e diventa luce, abbandonando la fissità della tela per acquisire una dimensione dinamica. È la prima volta che questa installazione viene esposta in una galleria, segnando il ritorno dell’artista in un contesto espositivo italiano dopo oltre quarant’anni.
Il progetto Strip, da cui nasce questa creazione, è iniziato nel 2010 con un approccio che unisce analisi digitale e ricerca estetica. Richter ha scomposto l’immagine di un suo dipinto in strisce sempre più sottili, ricombinandole fino a ottenere superfici astratte che conservano una traccia della loro origine senza renderla riconoscibile. Questo processo ha generato dipinti, stampe, arazzi e, più recentemente, una scultura monumentale alla Serpentine di Londra. Qui la sperimentazione raggiunge una nuova tappa: l’immagine si anima, trasformando la composizione in un’esperienza visiva in continua evoluzione.
Su uno schermo di oltre sette metri, il flusso cromatico si espande senza soluzione di continuità, accompagnato da una partitura di Rebecca Saunders per tromba e diffusione sonora. Dieci altoparlanti distribuiscono il suono nello spazio, creando un dialogo tra l’elemento visivo e la percezione acustica. Richter aveva già esplorato l’interazione tra questi linguaggi in collaborazione con Arvo Pärt e Steve Reich, ma qui la relazione tra luce e suono assume una profondità inedita, rendendo lo spettatore parte integrante della creazione.
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*Tutte le foto presenti sono state scattate me. Puoi vedere altre immagini cliccando qui
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