Pasolini nel Pigneto: La Street Art Racconta i suoi echi

Di Giulia Palummieri 

Il Pigneto è uno dei luoghi in cui la storia di Roma si manifesta nella sua dimensione più autentica, intrecciando trasformazioni sociali e fratture irrisolte. Qui, Pier Paolo Pasolini trovò un osservatorio privilegiato per raccontare un'Italia segnata da profonde disuguaglianze, un laboratorio in cui le promesse del progresso si scontravano con l’emarginazione. Nei vicoli polverosi della zona, raccolse le voci dei Ragazzi di vita, dando forma a un racconto che sfidava la narrazione dominante dello sviluppo economico e rivelava la condizione di chi ne restava escluso. Il Pigneto divenne così un simbolo della sua ricerca: un territorio di confine tra centro e periferia, autenticità e omologazione, speranza e disincanto.

Oggi, il quartiere continua a riflettere quelle tensioni attraverso la street art, che qui si fa memoria attiva e linguaggio politico. Maupal, in Via Fanfulla da Lodi, con “L’occhio è l’unico che può accorgersi della bellezza”, ritrae Pasolini con uno sguardo vigile, ammonitore, un invito a non cedere alla rassegnazione e a scorgere la verità oltre le superfici. Un’eco del "Vangelo secondo Matteo" risuona nel murale “Piccola Maria” di Mr Klevra, che richiama la spiritualità pasoliniana come interrogazione radicale sulla dignità degli ultimi, lo trovate nella stessa via alzando sempre gli occhi al cielo.

Ancora nella via, il ritratto di Pasolini realizzato da Omino71 con la maschera blu e la scritta “Io so i nomi” trasforma il muro in una denuncia, un monito contro i giochi di potere che lo scrittore aveva avuto il coraggio di sfidare. Ancora qualche passo, in Via del Pigneto 217, arriva l’opera di Mirko Montano a rafforzare questo dialogo visivo, mostrando Pasolini non come un’icona rassicurante, ma come una presenza inquieta, ancora capace di interrogare il presente.

Così, il Pigneto resta un territorio attraversato da tensioni irrisolte, in cui la memoria non è celebrazione, ma resistenza. Qui, la bellezza non è solo conciliatoria: è sguardo critico, atto di sfida, possibilità di riscatto. Come nella scrittura pasoliniana, anche sui muri del quartiere la verità emerge nel contrasto, nell’imperfezione, nella lotta contro l’oblio.


-----------------------------------------

*Tutte le foto presenti sono state scattate me. Puoi vedere altre immagini cliccando qui  

-----------------------------------------------------

Segui il blog sui social: Instagram  || Tik Tok || Facebook 

------------------------------------------------

Commenti