Dal 21 al 23 marzo, Torresina si è trasformata in un crocevia di sapori, persone e incontri, dimostrando quanto sia necessario portare vitalità nei quartieri periferici. Il Torresina Street Food Festival non è stato solo un evento gastronomico, ma un segnale chiaro in merito: queste zone non possono essere pensate solo come semplici dormitori.
Street food e il diritto alla città.
Lo street food è tra le opzioni più accessibili quando si parla di mangiare fuori: costa meno di un pasto al ristorante, è informale, immediato e si consuma spesso in spazi di ritrovo che facilitano la convivialità. Ma se nel centro di Roma il cibo di strada si riduce spesso a un’attrazione turistica o a un lusso travestito da semplicità, eventi come questo dimostrano che può ancora essere un’occasione per godere di momenti lontani dalle dinamiche del mordi e fuggi.
Per tre giorni venti Street Chef hanno animato il quartiere con una varietà di piatti che rappresentano l’identità gastronomica italiana e internazionale, dai panini con scottona ai tacos messicani, dal carciofo alla giudia fino alla paella spagnola. Un’offerta ampia, ma soprattutto una modalità concreta per trasformare uno spazio urbano in un luogo vivo e vissuto. La partecipazione, infatti, non si è lasciata attendere.
Periferie e opportunità negate.
Un festival però non basta: serve un ripensamento più profondo della città. L’idea che luoghi come Torresina debbano accontentarsi del minimo indispensabile è superata e dannosa. Ogni quartiere ha il diritto a essere un centro di vita, con spazi pubblici attrezzati, eventi, servizi e opportunità. Non si tratta di “concedere” qualcosa, ma di riconoscere che sono parte integrante della città e meritano la stessa attenzione riservata ai luoghi cosiddetti nevralgici, affinché lo diventino loro stessi con la propria identità.
L'inizio della primavera ha dimostrato che questi quartieri possono essere vissuti diversamente. La speranza è che non resti un episodio isolato, ma che contribuisca a una riflessione più ampia sul fare e non solo dire.
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*Tutte le foto presenti sono state scattate me. Puoi vedere altre immagini cliccando qui
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