Al Teatro Michelangelo, nel cuore di Primavalle, è andato in scena "I Viaggi di Nonna Caterina", spettacolo conclusivo del progetto "Intorno al Focolare" diretto da Federica Mancini. Non una rappresentazione nel senso stretto del termine, ma un abbraccio. Uno di quelli di cui, in fondo, abbiamo tutti bisogno, anche quando non lo ammettiamo nemmeno a noi stessi. A parlare sono stati i nonni e i bisnonni del quartiere, che hanno portato sul palco le loro storie, le loro voci e i frammenti di un tempo che deve continuare a vivere.
In sala, un'atmosfera raccolta e attenta. Chi si riconosceva nei racconti ha riacceso la fiamma di ricordi spesso duri, ma profondamente umani; chi invece vi si accostava per la prima volta ne è uscito arricchito, come se un calore – raro nei tempi gelidi dell'ipersocialità digitale – fosse rinato silenziosamente. Nessuna scenografia né artifici, ma la potenza nuda della narrazione orale, che si trasmetteva con naturalezza da una voce all’altra, proprio come accadeva un tempo.
Ed ecco quindi arrivare le storie del pane (quando c’era) da dividere tra fratelli, dei giochi inventati nei cortili, delle madri capaci di tenere insieme tutto con poco. Era la Primavalle delle case popolari, dei mestieri scomparsi, delle famiglie numerose e della dignità che, con il nostro voler migliorare, abbiamo finito per spoetizzare. Un mondo che rischia di scolorire nella memoria collettiva, ma che riaffiora limpido grazie al dono del tramandare, proprio quello che un giorno faremo anche noi, anche se non lo abbiamo vissuto.
In un presente affamato di novità e spesso distratto dal frastuono, fermarsi ad ascoltare chi c’era prima di noi è un gesto rivoluzionario e la rivoluzione si fa anche attorno al focolare.
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*Tutte le foto presenti sono state scattate me. Puoi vedere altre immagini cliccando qui
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