Primavalle: una petizione per riqualificare il Parco Anna Bracci. Ma qual è la storia dietro quel nome?
Nel cuore di Primavalle, un’area verde da tempo trascurata torna al centro dell’attenzione grazie a una petizione per la riqualificazione del parco Anna Bracci, promossa dal Circolo “Cecinelli Panzironi” di Rifondazione Comunista e dall’Unione Inquilini (firma qui) L’intento è restituire valore e fruibilità a uno spazio che deve tornare a servire veramente chi lo abita. Il quartiere ne ha bisogno, lo vuole e combatte per riaverlo.
Ma quel nome, Anna Bracci, non è solo un’intestazione: dietro si nasconde una delle pagine più cupe della cronaca romana nel carnevale dell'anno giubilare 1950.
La vita, quindi, non partì in modo semplice. E una volta arrivati nella borgata, il suo quotidiano non migliorò di certo. Primavalle, infatti, all'epoca ancora in gran parte rurale e mal collegata con la città, era diventata un "ghetto" per tutti coloro che Mussolini aveva deciso di tenere nascosti, lontano dalle luci della capitale. Un luogo ben distante dal quartiere di oggi, caratterizzato da agglomerati di case fatiscenti (se c’erano) poca illuminazione e fogne a cielo aperto. Una vera e propria lotta per la sopravvivenza minima, fatta di miseria, disoccupazione, violenza e nessuna (o quasi) possibilità di riscatto.
A soli tre giorni da questo fatto, il 18 febbraio 1950, Annarella scomparve nel nulla. La bambina, nel tardo pomeriggio, era uscita di casa per comprare dell'olio e del carbone per cucinare e condire la cena, un paio di broccoli, ma non fece mai ritorno. La madre denunciò la scomparsa, ma la polizia non si scomodò e le ricerche iniziarono solo sei giorni dopo, quando la borgata, infuriata per l'indifferenza delle forze dell'ordine, protestò fino a far arrivare l'episodio ai media. A quel punto divenne un caso nazionale: l'Italia intera scoprì l'orrore di questi luoghi dimenticati. Anche i grandi registi ne parlarono e portarono in arte ispirata pellicole come "Appunti su un fatto di cronaca" (1951) – un documentario diretto da Luchino Visconti – e "Ai margini della metropoli" (1953) – un film diretto da Carlo Lizzani per citarne alcuni.
Il 3 marzo, proprio nel luogo indicato, fu ritrovata la povera Annarella, buttata agonizzante dopo essere stata colpita da un’asta chiodata e aver subito un tentativo di violenza sessuale (il corpo era ormai in avanzato stato di decomposizione, senza più la gonna e le mutandine). Il nonno ricevette la somma promessa ma poi la perse in un investimento sbagliato. Il ritrovamento del corpo, avvenuto con queste particolari circostanze e in una zona isolata e lontana dalle vie principali, portò a una serie di interrogativi che avrebbero sollevato più di un dubbio sui fatti. Ma siamo nel primo post fascismo: la mentalità resta quella, l’ordine andava ripristinato e si doveva fare subito. Tutta Italia ormai aveva gli occhi puntati su Primavalle e le borgate. Al funerale della bambina, pagato interamente dal Comune di Roma, parteciparono, si dice, più di 200.000 persone, la sua bara fu portata in una carrozza trainata da una quadriga di cavalli bianchi e tutte le massime autorità cittadine erano presenti. Ma questo non bastò a dare pace ad Annarella.
Durante l’attesa per il processo d’appello, l’uomo fu denunciato da una ragazzina a una festa popolare sull’Appia Antica e per questo fu condannato a tre anni e tre mesi. Questo nuovo crimine portò la sentenza di secondo grado ad avvalorare l’accusa di omicidio per il caso Bracci e fu condannato così a 26 anni e otto mesi di carcere.
La piccola Annarella riposa nel cimitero del Verano, ricordata da una targa nella cappella gentilizia di Raniero Marsili. La sua memoria è stata onorata anche nel 2011, con l’intitolazione di un parco a suo nome, quello citato in apertura, e nel 2017, con la realizzazione di un murale in zona Pineta Sacchetti (via Pio IX angolo via Silvestro II)
Oggi, a distanza di 75 anni, la storia di Annarella continua a rappresentare un simbolo del mistero e delle ombre che ancora avvolgono Primavalle e i tempi. La sua morte ha segnato un’epoca.
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Didascalie:
- Parco Anna Bracci - Primavalle - Foto Scattata da me.
- I lotti di Via Lorenzo Litta - Primavalle - Foto scattata da me.
- Murales dedicato ad Anna Bracci, via Pio IX angolo via Silvestro II, Pineta Sacchetti. Opera di Pier The Rain con versi di Pietro Lucari impressi da Luca Cioffi - Foto scattata da me.
- Pagina di giornale - Foto Primavalle in Rete - primavalleinrete@wordpress.com
- Pagina di giornale - Foto Primavalle in Rete - primavalleinrete@wordpress.com
- Il pozzo, oggi scomparso, dove fu ritrovato il corpo di Anna Maria Bracci. All’epoca si trovava nella località La Nebbia, tra le attuali via Bardineto, via Stellanello e via Cogoleto - Primavalle - Foto Primavalle in Rete - primavalleinrete@wordpress.com
- Il funera di Anna Maria Bracci - Primavalle - Foto Primavalle in Rete - primavalleinrete@wordpress.com
- Borgata Primavalle - Album di Roma
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Fonti:
- Libro "Il Pozzo delle Nebbie" - Roberto Morassut - Ponte Sisto Editore
- Libro "La storia di Primavalle" - Gianluca Chiovelli - Alessandro Guarnacci - Primavalle in Rete - primavalleinrete@wordpress.com - Typi Media Editore
- Libro "La Campagna dei Papi" - Gianluca Chiovelli - Alessandro Guarnacci - Ennio De Risio - Primavalle in Rete - primavalleinrete@wordpress.com - Iacobelli Editore
- Podcast "Quando Roma scopre Primavalle" - Sveja
- Podcast - Annarella sul fondo del pozzo - Crime e Comedy
- I Residenti di Primavalle
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